Carrà Gaini

Qual è il ruolo dell’amministratore di società nella holding?

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Il ruolo dell’amministratore di società è certamente eroico e nella sua complessità lo è sempre di più, fino ad arrivare a volte ad essere anche titanico, soprattutto in peculiari contesti come la holding, in cui si amplificano sfide operative, strategiche ed eterogenee che l’amministratore ogni giorno è chiamato ad affrontare e gestire.

E così in particolare se a capo di un gruppo di società, ove rischi e responsabilità aumentano e si espandono.

Riprendiamo oggi il tema della holding, così da soffermarci nel prossimo capitolo (che pubblicheremo in linea al nostro editoriale del martedì) specificatamente sul ruolo dell’amministratore all’interno di una holding.

Abbiamo menzionato nei nostri post precedenti cosa sia una holding, dato degli spunti sul ruolo e responsabilità dell’amministratore di società e fatto un accenno anche sulla valorizzazione della Proprietà Intellettuale tramite la holding.

Obiettivi della holding

L’organizzazione del gruppo con riferimento ad una holding rappresenta un utile strumento di:

  • razionalizzazione della gestione aziendale;
  • pianificazione fiscale;
  • riduzione del rischio d’impresa;
  • tutela del patrimonio aziendale;
  • definizione di un’efficace strategia di crescita.

Quindi quali sono le attività che deve mettere in atto la holding nei confronti di un gruppo di società?

A quale tipo di responsabilità vanno incontro gli amministratori della holding rispetto a quelli delle società controllate?

Ma procediamo.

Dal gruppo di società alla holding

Il Gruppo si costituisce come insieme di società collegate (controllate o sussidiarie) tra loro:

  • operanti in settori merceologici complementari o correlati, con l’intento di sviluppare e diversificare il business;
  • con una propria autonomia formale e giuridica;
  • sottoposte alla “direzione unitaria” di una società capogruppo, detta “holding”.

Pertanto, al raggiungimento dell’interesse individuale di ciascuna controllata, si affianca un interesse comune – il cosiddetto “interesse di gruppo” – e di collaborazione, a garanzia del conseguimento in un medesimo piano strategico di un risultato economico unitario, sotto il controllo e la direzione della holding.

Questa assume una funzione direttiva di rilevanza economica sulle società controllate, secondo una struttura gerarchica che vede al suo apice la capogruppo (società madre) e al di sotto della stessa le società sussidiarie (società figlie) – come definito nell’art. 2359 c.c.

È essenziale che le rispettive attività siano esercitate secondo un leale e coerente ordine concorrenziale, evitando di ricadere in conflitti di interesse: gli amministratori delle società controllate non devono tenere condotte che possano essere lesive degli interessi della capogruppo (società controllante) e viceversa.

Quindi affinché si possa costituire un gruppo societario è necessario che sussista l’attività di «direzione e coordinamento» esercitata dalla holding, che di fatto va ad influenzare le scelte strategiche di ordine finanziario, commerciale e industriale operate sul Gruppo.

Compiti e obblighi del gruppo di società

Nella relazione tra la società controllante e le società collegate, ai fini dello studio sul ruolo dell’amministratore di società (di cui più specificatamente diremo nel prossimo capitolo), occorre richiamare alcuni compiti e obblighi delle stesse.

La controllante è tenuta, da una parte, a presentare il bilancio consolidato (art. 2497-sexies c.c.) in cui indicare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dall’altra ha la tipica funzione di controllo sulle società sussidiarie (art.2359 c.c.).

Inoltre, le decisioni prese dagli amministratori della holding ai fini strategici, devono essere motivate nel dettaglio, indicando gli specifici interessi e le ragioni che hanno portato ad una determinata scelta (art.2497-ter c.c.).

In questo modo i soci e i creditori sociali saranno in grado di verificare se l’attività di direzione e controllo da parte della holding sia stata gestita in conformità ai principi di «corretta gestione societaria e imprenditoriale».

Dall’altra parte le società controllate hanno l’obbligo di indicare nel proprio bilancio di far parte di un gruppo societario.

Infatti, è compito degli amministratori delle controllate riportare nella nota integrativa i dati sostanziali dell’ultimo bilancio della holding e, nella relazione sulla gestione (art.2428 c.c.), i rapporti tenuti con la capogruppo e i relativi effetti che questi hanno avuto sull’impresa.

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Infine, spetta ad ogni società controllata la comunicazione a soci e creditori sociali di essere parte di un gruppo societario, come previsto nell’art.2497-bis c.c.: ogni impresa controllata deve indicare nei propri atti e nella propria corrispondenza la società di direzione e coordinamento a cui è soggetta.

Inoltre, gli amministratori di ogni controllata devono effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese, nella sezione apposita, indicando l’impresa che esercita l’attività di direzione e coordinamento e le relative imprese collegate.

Funzioni della holding e ruolo dell’amministratore

In applicazione dell’attività di direzione e coordinamento, la holding può assumere diverse funzioni che variano a seconda delle strategie adottate per il conseguimento degli obiettivi aziendali.

Innanzitutto, la holding assume una funzione di controllo e di governance sulle società controllate, detenendo la maggioranza delle azioni o delle quote, che consente alla stessa di poter prendere decisioni strategiche e influenzare le politiche aziendali delle società controllate.

In secondo luogo, si parla di una funzione di assistenza finanziaria per cui la holding è utilizzata ai fini di una pianificazione fiscale con cui ottenere specifiche agevolazioni e semplificare la gestione finanziaria del Gruppo, facilitando l’accesso al credito o la negoziazione di accordi finanziari.

Un ultima funzione, ma non meno importante, è rappresentata dall’assistenza tecnico-operativa esercitata dalla holding nei confronti delle società controllate, tramite i cosiddetti “service agreements”.

Si tratta di contratti stipulati tra le diverse società del gruppo, o tra la capogruppo e le controllate, ai fini di un esercizio accentrato di prestazioni di servizi, in ambito:

  • amministrativo (gestione finanziaria, risorse umane, contabilità);
  • consulenziale;
  • tecnico (ricerca e sviluppo);
  • marketing e vendite.

Dalla sussistenza di un gruppo di società deriva di fatto una specifica responsabilità in capo sia alla società madre che alle società figlie e relativi amministratori.

In questa sede abbiamo approfondito la relazione tra gruppo di società e holding, introducendo il ruolo dell’amministratore di società.

Nel prossimo contributo tratteremo la «responsabilità giuridica dell’amministratore di società nella holding».

Continua a leggerci.

Nel frattempo, per adottare adeguate ed efficaci misure in materia e capire meglio le dinamiche della holding, non esitare, contatta il nostro Studio.

 

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