Carrà Gaini

Il crowdfunding: utile strumento di finanziamento per le PMI

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Il fenomeno del crowdfunding è un utile strumento a supporto delle imprese per raccogliere capitali, allo scopo di finanziare un nuovo progetto imprenditoriale, soprattutto in un contesto di piccola e media impresa, o di Start-up.

Ma come si struttura il crowdfunding? Quali sono i vantaggi e i rischi di questo strumento?

Oggi è complesso e sicuramente costoso accedere al credito bancario tradizionale per finanziare un progetto aziendale, soprattutto per le piccole e medie imprese; pertanto, diventa essenziale valutare strumenti di finanza alternativa.

Tra questi si distingue il crowdfunding, il cui impiego contribuisce indubbiamente a incentivare lo sviluppo di nuove imprese, ma anche a consolidare quelle esistenti per rilanciarsi sul mercato con un nuovo progetto imprenditoriale.

Cos’è il crowdfunding?

È il processo con il quale più soggetti (“crowd”= folla) offrono somme di denaro, anche per un modesto ammontare (“funding”=finanziamento), per finanziare progetti creativi e innovativi e nuove imprese. E ciò:

  • senza il supporto di intermediari ma tramite l’impiego di piattaforme informatiche, gestite da enti autorizzati come la Consob;
  • con la possibilità, al termine della procedura, di ricevere una ricompensa o un utile.

Tale sistema di finanziamento è applicabile ai diversi modelli societari, in particolare alla S.r.l., essendo ad oggi il modello più diffuso sul mercato italiano, come:

  • Start-up innovative e tecnologiche;
  • PMI, quindi piccole e medie imprese, con specifici requisiti in termini di fatturato e numero di dipendenti.

Come funziona?

La piattaforma di crowdfunding stabilisce un incontro online tra domanda e offerta, tra chi ha un progetto su cui richiedere il finanziamento e chi esprime la volontà, in qualità di investitore non professionale, di contribuire a realizzarlo.

Quindi il fornitore di servizi di crowdfunding gestisce una piattaforma digitale per favorire «l’abbinamento tra potenziali investitori o erogatori di prestiti e imprese che cercano finanziamenti» (Considerando 3, Reg. (UE) 2020/1053).

Il progetto viene pubblicato sulla piattaforma, con l’indicazione della somma per realizzarlo e l’eventuale compenso (anche non pecuniario) da riconoscere all’investitore a chiusura della raccolta fondi.

Chi sono gli attori?

Gli attori coinvolti nel processo di crowdfunding sono:

  • il titolare del progetto che richiede il finanziamento;
  • gli investitori che finanziano il progetto proposto;
  • il fornitore di servizi di crowdfunding che permette l’incontro tra colui che finanzia e colui che riceve il finanziamento.

Classificazione di crowdfunding

In funzione delle azioni degli attori coinvolti, del fine da perseguire e del risultato atteso, si annoverano quattro tipi di crowdfunding.

Modelli di finanziamento Azioni e obiettivi Investitori Azioni e obiettivi Impresa
EQUITY
BASED
Raggiunto l’obiettivo di raccolta, l’investitore, in cambio dell’importo investito online, acquisisce una quota di partecipazione nel capitale dell’impresa.
Quindi diventa socio (minoritario) della società e qualora il progetto venga realizzato e commercializzato potrà ottenere la “ricompensa” in utili.
L’impresa dovrà redigere un business plan per incentivare gli investitori a partecipare alla raccolta fondi. Inoltre, questo metodo è decisamente meno oneroso rispetto ad una quotazione in Borsa.
È l’unico modello attualmente regolamentato in Italia.
     
DONATION
BASED
Gli investitori effettuano in realtà una donazione, per cui, a differenza degli altri modelli, l’investitore non riceve alcuna ricompensa ma solo un riconoscimento morale. Modello applicabile a enti non profit, onlus, associazioni.
     
LENDING
BASED
Gli investitori nel tempo ricevono dall’investimento una  “ricompensa” tramite: gli interessi; il rimborso capitale prestato.
Rappresenta un’alternativa al credito bancario, ma con più soggetti disponibili a finanziare il progetto.
Modello che permette all’impresa di negoziare con più tassi d’interesse per investitore e di accedere subito al credito (non fattibile per il credito bancario).

Inoltre, il valore minimo di finanziamento è basso: questo aumenta certamente il numero dei partecipanti alla raccolta di fondi.
     
REWARD
BASED
Modello che reca un vantaggio sia per l’investitore che per l’ideatore del progetto. Infatti, il finanziatore ottiene una “ricompensa” espressa dal prodotto o servizio innovativo oggetto del progetto, oltre alla visibilità per il sostegno economico.
E’ il modello attualmente più diffuso.
Permette all’impresa di lanciare il proprio prodotto/servizio sul mercato prima che  esso sia stato effettivamente ultimato.
Si garantisce così all’impresa un flusso di cassa.

Inoltre, il modello non richiede un ritorno del capitale investito in quanto l’investitore riceve già in cambio il prodotto.

Disciplina normativa del crowdfunding

In linea generale non esiste una disciplina specifica sul crowdfunding: si procede per analogia.

L’Italia è il primo Paese europeo ad aver elaborato una normativa ad hoc per il crowdfunding, anche se al momento copre solo l’equity crowdfunding, suddivisa in:

  • primaria – con il D.L.179/2012 che ha concesso la richiesta di finanziamento alle Start-up, esteso poi con il D.L. n.3/2015 anche alle PMI.
  • secondaria, con il
    • Regolamento Consob n.18592/2013 (aggiornato con la delibera n. 21259/2020) che tutela la gestione di raccolta di capitali online, integrando anche l’ambito di operatività dell’equity crowdfunding.
    • Regolamento (UE) 2020/1503, a tutela dei fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese, per uniformare i requisiti di accesso in relazione alla organizzazione e funzionamento delle piattaforme di crowdfunding.

Vantaggi e svantaggi

L’adozione di strumenti di finanza alternativa, come il crowdfunding, rappresenta per le PMI un’opportunità da non sottovalutare ma da sfruttare al meglio in termini finanziari per avviare o far crescere un’impresa o realizzare un nuovo progetto.

E così anche in termini di marketing e acquisizione di una potenziale clientela futura, proprio perché la lettura del progetto può suscitare un vero interesse sul prodotto, prima ancora che venga effettivamente realizzato.

Criticità del crowdfunding

Anche in questo contesto però esistono delle possibili criticità che possono ostacolare l’applicazione del fenomeno o il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal progetto, per cui è essenziale:

1) scrivere il progetto in una formula chiara e attrattiva per il possibile investitore, con le opportune clausole contrattuali a tutela degli investitori e del raggiungimento della quota di fondi da raccogliere;  
2) tutelare i propri diritti di Proprietà Intellettuale in tutto l’iter di finanziamento, proprio perché l’idea da finanziare viene pubblicata su una piattaforma online;  
3) valutare bene sin dall’inizio costi e risorse per la realizzazione del progetto, affinché non sia trascurato nulla che possa poi comportare dei danni anche alla reputazione dell’azienda;  
4) assicurarsi che la piattaforma utilizzata presenti le caratteristiche di sicurezza e riservatezza necessarie a non cadere nel rischio di subire atti fraudolenti.

Pertanto, per tutelare il tuo progetto e la tua impresa, prima di procedere, è opportuno chiedere una consulenza legale sui necessari adempimenti giuridici da rispettare ed elementi contrattuali da includere legati al fenomeno del crowdfunding.

Noi come Avvocati d’impresa possiamo esserti di supporto in questa scelta, quindi non esitare, contatta il nostro Studio.

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