La Composizione Negoziata rappresenta un rilevante strumento strategico per risolvere o mitigare gli effetti di una crisi d’impresa.
La capacità di affrontare con tempestività la crisi aziendale è la chiave per garantire la continuità d’impresa, soprattutto laddove, nonostante i problemi finanziari, l’attività economica mantiene il suo potenziale e la capacità di esprimere lavoro.
In presenza di dette condizioni, la Composizione Negoziata della crisi d’impresa (di seguito CNC) può rappresentare un ottimo strumento a beneficio di un salvataggio dell’azienda e a prevenzione di una sua liquidazione.
Cos’è la Composizione Negoziata della crisi?
È un procedimento stragiudiziale e volontario, in cui, a seguito di un’istanza specifica alla Camera di Commercio competente, viene nominato un esperto indipendente (terzo e imparziale) con l’incarico di verificare la fattibilità di un piano di risanamento e facilitare le trattative tra imprenditore, creditori e gli altri soggetti interessati.
Lo scopo ultimo è individuare la migliore soluzione per risanare gli squilibri patrimoniali, economici o finanziari di un’impresa in difficoltà.
Non è una procedura concorsuale. La sua adozione permette all’imprenditore di non perdere la disponibilità dell’impresa, di mantenere in continuità la gestione ordinaria e straordinaria e l’esercizio dell’attività aziendale.
Non è soggetta a pubblicità legale (salvo eccezioni). Si svolge secondo rigidi criteri di riservatezza e confidenzialità delle informazioni apprese durante l’intera procedura, in particolare in sede di trattativa, al fine di tutelare la reputazione dell’azienda e il suo valore.
Presupposti della Composizione Negoziata
Il soggetto legittimato all’attivazione della Composizione Negoziata è unicamente l’imprenditore (agricolo o commerciale).
Questo presupposto di natura soggettiva è affiancato da un presupposto oggettivo (art.12, c.1, CCII), rappresentato da una condizione di squilibrio:
- patrimoniale in cui le passività superano le attività;
- economico, in cui i costi eccedono i ricavi;
- finanziario, in cui vi sia un eccessivo indebitamento in termini di investimenti (come debiti a breve termine che finanziano investimenti a lungo termine).
Accesso alla Composizione Negoziata
L’imprenditore può decidere di ricorrere alla CNC non appena intercetta i primi segnali di difficoltà dell’impresa, anzi dovrebbe anticipare la crisi e intervenire senza indugio, per evitare che la situazione si aggravi a tal punto da raggiungere un vero e proprio stato di insolvenza.
La procedura
Il procedimento di CNC è strutturato in fasi ben definite.
1) Predisposizione del piano di risanamento
Il Piano di risanamento è quel documento che l’imprenditore elabora con il proprio team di professionisti per dimostrare in che modo può recuperare l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario, a sostegno dell’istanza che ne diventa parte integrante.
2) Istanza
L’istanza deve includere (art.17, CCII):
- i bilanci degli ultimi tre esercizi;
- una relazione sintetica sull’attività esercitata dall’impresa
- un progetto di piano di risanamento;
- l’elenco dei creditori e relativi crediti scaduti (o in scadenza);
- un documento in cui l’imprenditore dichiara di non aver già adottato alcun strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza.
3) Nomina dell’esperto
Su istanza dell’imprenditore che intende avvalersi della CNC, la Camera di Commercio, nomina l’esperto che ha il compito di verificare la fattibilità del piano e supportare l’imprenditore nella relativa esecuzione.
4) Analisi della situazione aziendale
Se all’esito del confronto e delle opportune verifiche effettuate sulla situazione aziendale, l’esperto riscontra che non vi sono le condizioni per accogliere il piano di risanamento, ne dà comunicazione all’imprenditore e al segretario generale della Camera di Commercio.
Quest’ultimo, entro cinque giorni lavorativi, dispone l’archiviazione dell’istanza (art.17, c.5, CCII) che definisce la chiusura della procedura di CNC (una nuova istanza potrà essere presentata solo l’anno successivo).
Qualora invece, l’esperto riconosca che possano esserci i presupposti e le condizioni di fattibilità del piano di risanamento, si avvia la fase delle trattative.
5) Fase delle trattative: la negoziazione con i creditori
Questa fase è il cuore del procedimento della CNC, finalizzata a eseguire il vero e proprio piano di risanamento attraverso le trattative tra imprenditore, creditori e le altre parti interessate, supportate dall’esperto, per trovare soluzioni condivise.
La gestione della tempistica delle trattative è fondamentale in considerazione della durata di 180 giorni della procedura, prorogabili di ulteriori 180 giorni, purchè la richiesta sia adeguatamente motivata.
Se le trattative hanno esito positivo, l’imprenditore formalizza un accordo con i creditori, adottando quindi una soluzione idonea a garantire la «continuità aziendale per un periodo non inferiore ai due anni» (art.23,c.1, lett.a, CCII): condizione che deve essere prevista anche nella relazione finale redatta dall’esperto a chiusura del suo incarico.
Qualora, invece, la negoziazione si chiuda con un esito negativo (mancanza di accordo), l’imprenditore può accedere ad altri «strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza» (art.2, lett.m-bis, CCII) di natura giudiziale, come in esempio:
- il concordato semplificato (art.25-sexies e art.25-septies, CCII);
- gli accordi di ristrutturazione agevolati (art.57 CCII).
Strumenti fiscali e accordi con le banche
Un altro rilevante aspetto della Composizione Negoziata è costituito dalla possibilità di gestire i debiti con l’Erario e gli enti previdenziali tramite la transazione fiscale, che consente allo Stato di accettare riduzioni su interessi e sanzioni, nonché l’adozione di piani di pagamento rateale.
Ai fini dell’accesso a tale beneficio, è necessario che l’esperto rediga una relazione, ove dimostri in modo persuasivo la convenienza all’assunzione di questa soluzione rispetto a quella liquidatoria.
Ugualmente rilevante è la predisposizione di accordi con il sistema bancario, dato il ruolo chiave delle banche ai fini di un esito positivo della CNC.
Infatti, attraverso un’efficace negoziazione con gli istituti bancari è possibile ottenere una ristrutturazione del debito che includa: l’emissione di una moratoria, la ridefinizione delle scadenze di pagamento e la rimodulazione degli interessi.
Composizione Negoziata come opportunità
In definitiva, la Composizione Negoziata della Crisi d’impresa rappresenta un’opportunità concreta e innovativa per le aziende che si trovano ad affrontare un momento di difficoltà.
Agire tempestivamente con il supporto di professionisti è la chiave per anticipare e gestire la crisi, trasformando una minaccia in un’occasione di rilancio e crescita.
Il presente contributo non ha alcuna pretesa di esaustività sul tema; per qualsiasi chiarimento non esitare a contattare lo Studio.